mercoledì 11 agosto 2010

Un nastro nero sul tricolore


Si dirà: "Quante faziosità e quante reticenze si nascondono nella retorica patriottarda..." Già ma, per contro, si può affermare anche il contrario: "Quante inesattezze e quanti settarismi si celano sotto l'ampia coltre del revisionismo?. 
In effetti, ciascuna delle "rivoluzioni" italiane ha riscritto la sua storia a propio uso e consumo. Per tale motivo abbiamo letto di una storiografia risorgimentale, di una fascista e poi, per converso, di un'altra antifascista e, adesso, dell'ennesima revisione anti-risorgimentale, con i relativi distinguo dei vari dissidenti interni e della memoria dei vinti.
La verità è quella che nessuno nasconde, qualunque essa sia, anche la più scomoda e sanguinaria... del resto in amore come in guerra tutto è concesso. Diversamente invece tutto si ridurrebbe in una tragica farsa. Non si possono rinfacciare  - colpevolmente - solamente i misfatti di una parte,  senza però ricordare quelli coomessi dall'altra La verità - qualunque essa sia - comprende, invece, anche virtù civiche e militari  di uomini ed istituzioni di ieri che alcuni vorrebbero dimenticare oppure screditare. Infatti, esse hanno la funzione di sorreggerci sulla via del dovere di oggi e del cammino di domani, esse sono la guida nei difficili compiti e nei doveri dei cittadini di questo tempo in modo che ognuno senta vivi i motivi per i quali tanti, nei tempi passati, I patrioti che operarono, soffrirono, o peggio, caddero perdendo la loro vita, insegnandoci con il loro eroico sacrificio l'amor di patria non possono essere in alcun modo sottaciuti! Più semplicemente, anche tutti coloro che, attraverso le loro umili opere giornaliere, riuscirono  a superare quegli ostacoli personali e collettivi, con sano ardimento, non possono essere dimenticati. Dunque, nel rispetto delle idee altrui, nella libertà e nella riconciliazione, intendendo oggi, queste ultime, non certamente come  straordinaria concessione di una parte verso l'altra o come pretesa rinuncia ai valori ideali", ma valori degni di considerazione e di rispetto pena l'inesistenza di pace, unità e libertà che rimarrebbero parole vuote.
Un popolo senza passato  è un popolo senza futuro,  un popolo senza memoria  può avere diritto né a libertà, né a unità, né  alla pace! Un polo senza Patria non è nemmeno un popolo. Perciò la Nazione e l'amor di partria non consentono 0 dimenticanze, né censure di alcun tipo.
Allora, a questo punto, è necessario mettere nero su bianco e rispondere con un ampia documentazione alle invettive, dell'una e dell'altra parte. Naturalmente, qui, si tiene ben fermo i principi della unità e della solidarietà  nazionali, respingendo al mittente ogni forma di razzismo o di qualsivolgia secessione basato su qualunque requisito economico.

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