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Civitella del Tronto - Fortezza |
Civitella del Tronto, nei pressi di Ascoli, è rimasta l’ultimo piccolo nucleo di resistenza borbonica nell’ex
Regno delle Due Sicilie. Il 15 febbraio, dopo 102 giorni d’assedio e i più violenti cannoneggiamenti mai sperimentati sul suolo italiano,
Francesco II di Borbone
aveva proclamato la resa della fortezza di Gaeta, dove si era rifugiato
dopo la sconfitta subita dall’armata di Garibaldi. Il 13 marzo s’è
arresa la guarnigione della cittadella di Messina (circa 4.000 uomini),
estremo baluardo borbonico in Sicilia. Civitella è stretta d’assedio
dalle truppe piemontesi dal 26 ottobre 1860. La resa sembrava cosa fatta
ieri sera quando, appena giunto da Roma, il generale borbonico La Rocca
accompagnato da un ufficiale francese consegnava al comandante della
guarnigione la lettera di Francesco II con l’ordine di deporre le armi e
sgombrare la fortezza. Questa mattina alle sette, anziché arrendersi
come concordato ieri, quel tale comandante, sergente maggiore
Massinelli, ha fatto sapere di non fidarsi dell’autenticità della
lettera. È stato dichiarato ribelle dai militari sabaudi, che hanno
ordinato di riprendere il bombardamento. L’assedio continua, in
condizioni pessime: il terreno è molle per la pioggia e la neve, le
munizioni si trasportano a dorso di soldati.
[Op. 23/3/1861]
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