mercoledì 23 marzo 2011

Civitella del Tronto, ultimo baluardo borbonico


Civitella del Tronto - Fortezza 
Civitella del Tronto, nei pressi di Ascoli, è rimasta l’ultimo piccolo nucleo di resistenza borbonica nell’ex Regno delle Due Sicilie. Il 15 febbraio, dopo 102 giorni d’assedio e i più violenti cannoneggiamenti mai sperimentati sul suolo italiano, Francesco II di Borbone aveva proclamato la resa della fortezza di Gaeta, dove si era rifugiato dopo la sconfitta subita dall’armata di Garibaldi. Il 13 marzo s’è arresa la guarnigione della cittadella di Messina (circa 4.000 uomini), estremo baluardo borbonico in Sicilia. Civitella è stretta d’assedio dalle truppe piemontesi dal 26 ottobre 1860. La resa sembrava cosa fatta ieri sera quando, appena giunto da Roma, il generale borbonico La Rocca accompagnato da un ufficiale francese consegnava al comandante della guarnigione la lettera di Francesco II con l’ordine di deporre le armi e sgombrare la fortezza. Questa mattina alle sette, anziché arrendersi come concordato ieri, quel tale comandante, sergente maggiore Massinelli, ha fatto sapere di non fidarsi dell’autenticità della lettera. È stato dichiarato ribelle dai militari sabaudi, che hanno ordinato di riprendere il bombardamento. L’assedio continua, in condizioni pessime: il terreno è molle per la pioggia e la neve, le munizioni si trasportano a dorso di soldati.
 [Op. 23/3/1861]

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